Alta tensione in Libia tra la Turchia e la milizia del generale Khalifa Haftar. Una nave cargo turca diretta verso il porto libico di Misurata è stata bloccata da un gommone delle forze fedeli all’uomo forte della Cirenaica.
Per ritorsione, nelle ultime ore sono stati segnalati sorvoli di aerei militari turchi nella regione di Sirte, l’area in cui passa la linea del cessate-il-fuoco fra le forze dello stesso Haftar e le milizie fedeli al governo di Tripoli, sostenute dalla Turchia.
La nave fermata lunedì era passata abbastanza vicino dalla costa della Cirenaica, una zona che Haftar da tempo ha dichiarato zona di guerra e in cui si sente in diritto di controllare il traffico commerciale.
Una violazione che ha portato all’intervento delle forze di Haftar. Il ministero degli Esteri turco ha condannato “con la massima fermezza il fermo della nave: ricordiamo ancora una volta che se gli interessi turchi in Libia verranno presi di mira ci saranno delle gravi conseguenze”.
La Turchia dal novembre 2019 ha siglato due accordi con il governo libico di Tripoli. Il primo per delimitare i confini marittimi, mentre il secondo stabilisce forme di cooperazione militare tra Ankara e Tripoli. E questo secondo accordo ha dato il via alla importante operazione militare con cui la Turchia di fatto ha salvato il governo di Fayez Serraj dall’assalto della milizia di Haftar e dei suoi alleati.
Dopo aver attaccato Tripoli nella primavera del 2019, nel giugno del 2020 il generale della Cirenaica ha cessato l’assedio alla capitale e ha fatto indietreggiare le sue truppe verso la città di Sirte, a metà della costa fra Tripoli e Bengasi.