Donald Trump è arrivato alle 22 (ora italiana) del 3 agosto in un tribunale (è la terza volta in pochi mesi) per ascoltare le accuse a suo carico e, per la terza volta, un ex presidente degli Stati Uniti si è trovato in stato d’arresto, sebbene per una sola ora.
La faccenda questa volta è seria: il tycoon è incriminato per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, una delle pagine più buie della storia statunitense, avvenuta proprio a pochi metri dalla corte federale in cui si svolge l’udienza.
Dal momento dell’ingresso in tribunale Trump è stato ufficialmente sotto la custodia delle autorità. Ha poi fatto il suo ingresso in aula, affiancato dai suoi avvocati.
L’ex presidente si è dichiarato “non colpevole” per tutti i quattro capi di imputazione, fra cui la cospirazione per frodare gli Stati Uniti. È accusato di avere tentato di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali 2020.
Fissata al 28 agosto alle 16 ora italiana la prima udienza del processo. Sarà presieduta dalla giudice distrettuale Tanya Chutkan, a cui è affidato il procedimento.
Le vicissitudini giudiziarie finiranno per favorire o azzoppare la corsa di Trump verso le elezioni presidenziali del 2024? Il tycoon sembra credere di potercela fare e dice convinto: “Mi serve un’altra incriminazione per vincere”.