Il nemico invisibile potrebbe causare 100 mila vittime negli Stati Uniti. E l’economia numero 1 al mondo soffre. Tra pochi mesi ci saranno le presidenziali e quello che dal suo punto di vista poteva sembrare un obiettivo raggiungibile ora è diventato tutto molto incerto.
E perché allora non rispolverare il vecchio nemico di sempre? Potrebbe spiegarsi così l’attacco di Donald Trump contro Pechino: “Il coronavirus è stato creato in un laboratorio di Wuhan”.
Ma le accuse mosse dal presidente Usa alla Cina hanno sollevato i dubbi degli scienziati e non troverebbero riscontro nelle ricerche: è stata anzi dimostrata l’assenza di manipolazione del codice genetico del coronavirus da parte di esseri umani.
La questione è così incerta che sull’argomento Mike Pompeo è riuscito a contraddirsi in pochi secondi. Il segretario di Stato, durante un’intervista al programma ABC’s This Week, è apparso confuso rispetto alla sua posizione sull’argomento.
Accuse e parole che sembrano denunciare una fase di debolezza del governo statunitense (come confermano i sondaggi). Già nei giorni scorsi Trump era tornato a spostare l’attenzione su Pechino: “Farà tutto il possibile per non farmi rieleggere”. E aveva minacciato: “Posso fare molto per impedire a Pechino di sfuggire alle sue responsabilità per la gestione disastrosa del Covid-19”.