Donald Trump, per la prima volta dopo la notte elettorale, parla pubblicamente dalla Casa Bianca, accusa i democratici di “brogli, frodi e corruzione” e minaccia di ricorrere alla Corte Suprema: “Se si contano i voti legali vinco facilmente!”.
Trump denuncia il “sistema corrotto del voto per posta, che ha distrutto il nostro sistema elettorale”. Ma le accuse del tycoon non sono supportate da uno straccio di prova.
Il presidente Usa dunque non demorde e non mostra alcun segno di cedimento, anche se nel discorso notturno (durata sedici minuti senza interruzione) è sembrato stanco e meno combattivo del solito.
Intanto manifestazioni e proteste sono andate in scena da New York, con decine di arresti, a Detroit e Phoenix, dove a scendere in strada sono i sostenitori del presidente, in alcuni casi anche armati di fucili e pistole.
Un quadro che preoccupa e che tiene in allerta anche gli uomini della Guardia Nazionale, pronti a scendere in campo al fianco delle forze dell’ordine se la situazione dovesse degenerare.
Dal canto suo, Biden si mostra tranquillo e vittorioso. La battaglia è all’ultimo voto, ma il candidato democratico vede la vittoria avvicinarsi.