Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in strada a Minsk domenica 30 agosto per partecipare alla “Marcia per la pace e l'indipendenza", la grande manifestazione indetta per la terza domenica consecutiva dall’opposizione per chiedere le dimissioni del presidente Aleksandr Lukashenko, nonostante un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine e l’esercito che blocca strade della capitale bielorussa.
Dopo che per due domeniche gli agenti anti-sommossa si erano astenuti dal disperdere le proteste, Lukashenko aveva promesso nei giorni scorsi di reprimere le manifestazioni. Così è stato. Decine di manifestanti sono stati arrestati. E, dopo le detenzioni e la revoca degli accrediti stampa dei giorni scorsi, sono pochi i giornalisti rimasti e autorizzati a coprire gli eventi.
Se da un lato si intensificano i contatti tra il presidente bielorusso e Vladimir Putin, dall’altro Svetlana Tikhanovskaja, la candidata dell’opposizione fuggita in Lituania subito dopo le elezioni temendo per la sua sicurezza, ha augurato buon compleanno a Lukashenko (che proprio il 30 agosto ha compiuto 66 anni, di cui 26 trascorsi al potere): “Gli auguro di superare le sue paure, guardare in faccia la realtà, ascoltare la voce del popolo e andare via”.
Il governo di Minsk intanto continua ad accusare l’Occidente di incoraggiare le proteste per destabilizzare il Paese.