Finanziare la Lega in vista delle elezioni europee attraverso un sostegno camuffato da compravendita di carburante. Secondo un’inchiesta de ‘L’Espresso, ci sarebbe un piano per destinare fondi russi al partito di Matteo Salvini.
La trattativa sarebbe stata portata avanti in questi mesi nel più assoluto riserbo. Incontri e bozze di contratti milionari. Da un lato del tavolo un rappresentante di Salvini, dall'altro l'establishment putiniano. Al centro, uno stock di carburante del tipo “Gasoil EN 590 standards Udsl”.
Almeno tre milioni di tonnellate di diesel, da cedere a un'azienda italiana da parte di una compagnia russa. Una compravendita grazie alla quale il Cremlino dovrebbe riuscire a rifocillare le casse del partito di Salvini alla vigilia delle europee del prossimo maggio.
Il protagonista che ha tessuto nell'ombra la ragnatela di relazioni utili al ministro sarebbe l’ex portavoce del vicepremier, Gianluca Savoini. Si tratterebbe di un clamoroso paradosso: un partito nazionalista, la Lega, finanziato da un’impresa di Stato russa. Ma il condizionale è d'obbligo. Infatti, il settimanale ammette di non sapere se l'affare è stato concluso. E il sito russo ’Sputnik’ scrive che l’inchiesta della testata italiana si basa su teoremi senza fondamento.