Coordinerà la riduzione dell’uso di combustibili fossili, ma è a capo di una delle compagnie petrolifere di Stato più grandi al mondo, la Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc), un colosso che pompa circa 4 milioni di barili di greggio al giorno.
La notizia dell’assegnazione alla guida dei negoziati sul clima della Cop28 (che si terrà a Expo City a Dubai, dal 30 novembre al 12 dicembre 2023) ad Ahmed al-Jaber, il 49enne sultano emiratino al vertice di Adnoc, non poteva che sollevare numerose polemiche.
In effetti, il conflitto di interessi è piuttosto palese: la nomina di un amministratore delegato di una compagnia petrolifera alla guida dei prossimi negoziati globali sul clima non suona bene, sebbene al-Jaber vanti un curriculum di tutto rispetto.
Già ministro dell’Industria degli Emirati e inviato speciale per il cambiamento climatico, il sultano è a capo (oltre, come detto, di Adnoc) anche di Masdar, la compagnia di energia rinnovabile degli Emirati. E il cerchio si chiude.