E’ in corso a Bonn la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP23). Il summit è ritenuto in effetti decisivo per puntellare l'accordo di Parigi e procedere verso i regolamenti per attuarlo, dopo la clamorosa decisione di Washington di uscirne. Il temuto "effetto domino", però, non c'è stato: Usa e Siria sono gli unici paesi delle Nazioni unite a essersi chiamate fuori dall'intesa. E anche sugli Stati Uniti la speranza di un ripensamento rispetto al passo indietro non è affatto sepolta: tecnicamente, come è noto, non potranno uscirne prima del 2020.
In questo contesto ecco i principali temi in agenda.
1. La maggior frequenza delle condizioni climatiche “estreme”.
2. La posizione degli Stati Uniti. Ma sono colpevoli di immobilismo anche Canada, Europa e India.
3. La valutazione delle effettive possibilità che i Paesi aumentino i loro obiettivi per ridurre le emissioni.
4. L’introduzione a livello nazionale di ulteriori stimoli fiscali per gli investimenti low-carbon, oltre al sostegno per l'uso sostenibile del suolo e per l'adattamento al cambiamento climatico.
5. La domanda di energia rinnovabile, veicoli elettrici e tecnologie a basso consumo è in crescita, facilitando così la transizione verso la green-economy. Fino alla metà delle emissioni annuali correnti potrebbero, infatti, essere ridotte grazie alle fonti rinnovabili, all’utilizzo più efficiente dell'energia negli edifici, nell'industria pesante e nei trasporti e allo stop alla deforestazione.