L’obiettivo di contenere il riscaldamento globale medio della Terra a fine secolo entro gli 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali è ambizioso ma difficile da raggiungere: due anni fa a Parigi, nel corso della Cop21, è stato redatto un documento per delineare le linee guida da seguire.
L’Ipcc (Panel intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite) ha intanto elaborato una prima bozza per dare ai governi una sintesi in tempi brevi: la relazione completa sarà pubblicata integralmente entro settembre 2018.
Rispetto ad altri paesi come Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, in Italia la questione climatica non è al centro dell’agenda politica, tanto che anche nei programmi dei partiti che si sono presentati alle recenti elezioni è stata pressoché assente. All’attuale ritmo di crescita del riscaldamento entro il 2040 sarà raggiunta la soglia critica di +1,5°C e in alcuni paesi, tra i quali l’Italia, questo limite sarà superato anche prima.
Gli impatti dei cambiamenti climatici stanno già causando danni evidenti sugli ecosistemi e sulle popolazioni: dalle barriere coralline tropicali all’Artico, chi vive sulle coste sarà più esposto agli effetti dell’innalzamento degli oceani che senza adeguati correttivi aumenteranno nel tempo. Per combattere i cambiamenti climatici sono necessarie politiche rapide e “di sistema” che vanno attuate quanto prima.
Summary for Policy Makers (Ipcc)