Mark Carney si è fatto un nome come un buon amministratore di denaro. È saltato alla ribalta nel 2008 quando è stato nominato governatore della Banca centrale canadese a 42 anni ed è riuscito, meglio di altre economie avanzate, a far uscire il suo paese fuori dalla tempesta della crisi finanziaria del 2008-2009.
Dal 2011 al 2018 è stato presidente del Global Financial Stability Board, istituito sulla scia di quella grave crisi per rafforzare la supervisione delle banche mondiali e cercare di evitare un secondo tempo, ovvero un’altra simile crisi.
Nel 2013 Carney è stato nominato governatore della Bank of England, il primo non britannico alla guida della Banca centrale britannica da quando è stata fondata nel 1694. Si è poi dimesso dall’incarico nel 2020.
Da allora ha rivolto la sua attenzione alla difficile interfaccia tra economia e ambiente. È tornato nel settore privato come vicepresidente nella società canadese Brookfield Asset Management , un ruolo che ha recentemente suscitato alcune critiche.
Carney è anche l’inviato speciale delle Nazioni Unite sul clima e consulente per conto del governo britannico della conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici COP26, un passaggio cruciale per i piani climatici a livello mondiale, che si terrà nel mese di novembre a Glasgow.
E ha pubblicato un libro intitolato Value(s): Costruire un mondo migliore per tutti, in cui invita a ripensare il capitalismo per risolvere la crisi climatica.