Incendi sempre più intensi stanno devastando centinaia di migliaia di ettari di foreste con una violenza e una rapidità senza precedenti, manifestazione estrema delle conseguenze del riscaldamento globale. Nella più vasta e fredda regione russa, la Yakutia, in Siberia, la combinazione anomala di alte temperature e siccità prolungata ha scatenato un inferno di fiamme che in tre settimane hanno raso al suolo oltre 800 mila ettari di foreste di coniferi e tundra, in aree remote e inaccessibili ai vigili del fuoco, rilasciando nell’aria ingenti quantità di diossido di carbonio. I fumi degli incendi hanno raggiunto la città di Yakutsk, avvolta da una nebbia grigia davvero inusuale a quelle latitudini – d’inverno le temperature scendono fino a -50/70 gradi – così fitta da impedire il traffico aereo. Il mese scorso è stato il più caldo e il più secco da 133 anni, con 39 gradi rilevati nel distretto di Gorny e solo 2 mm di pioggia in 30 giorni.
Nell’Est della Siberia, il succedersi di incendi così devastanti, in aree mai colpite in passato, in un arco di tempo sempre più breve – prima si verificavano ogni 100-150 anni, attualmente ogni 10-30 anni e ormai per due anni consecutivi – non permette più alle foreste di rigenerarsi, anche perché bruciano con una intensità sempre maggiore, prima per una decina di giorni, il mese scorso per oltre tre settimane. Dall’inizio del 2021, nella regione della Yakutia gli incendi hanno distrutto oltre 2,6 milioni di ettari di terreni e foreste, l’equivalente di 5 milioni di campi da calcio.
Ondate di caldo, siccità prolungata e forti venti hanno creato le stesse condizioni propizie ai fuochi nella provincia occidentale della Columbia Britannica in Canada, costretta a dichiarare lo stato di emergenza e mettere in stato di allerta 32 mila residenti. Circa 3 mila chilometri quadrati di foreste sono già andate in fumo, più di tre volte superiore all'area media tipicamente bruciata in questo periodo dell'anno.
Nell’Ovest degli Stati Uniti, è il Sud-Ovest dell’Oregon a bruciare: otto maxi incendi hanno raso al suolo oltre 192 mila ettari di bosco, in una stagione già definita da media e autorità come “senza precedenti” per l’entità dei roghi.