Per invertire la rotta sui cambiamenti climatici “l’umanità ha esaurito il tempo. Resta un minuto prima della mezzanotte, se non saremo seri per i nostri figli sarà tardi”. È il messaggio che il premier britannico Boris Johnson rivolge ai leader del mondo aprendo a Glasgow i lavori della CoP26, la Conferenza delle Nazioni Unite.
“Dobbiamo passare dalle parole all’azione reale su carbone, automobili, denaro (da investire nella transizione) e alberi - insiste Johnson -. Non è più tempo di speranze, obiettivi o aspirazioni, bensì di impegni e scadenze concrete verso il cambiamento.”
Il Regno Unito è stato il primo Paese al mondo a fissare per legge l'impegno all’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, con un taglio del 68% già per il 2030. La Gran Bretagna, inoltre, ha fatto grandi progressi verso l’azzeramento dell’energia prodotta dal carbone nel 2024 (avendola ridotta al 2% del suo fabbisogno elettrico fin dal 2020 contro il 40% di un decennio fa) e si è impegnata a mettere fine alla vendita di veicoli nuovi diesel o a benzina nel 2030.
Nel complesso, sono 49 al momento i Paesi a essersi impegnati a ridurre le emissioni nocive fino a garantire il tetto di 1,5 entro il 2050, mentre altri 40 hanno fatto sapere di volersi avvicinare a quella scadenza. Secondo la Bbc, Cina, India e Russia restano tuttavia legate come data di riferimento al 2060.