Autostrade e parchi giochi delle scuole di Pechino sono stati temporaneamente chiusi a causa del forte inquinamento.
E la Cina, il primo paese al mondo per emissioni di CO2 in termini assoluti e neanche tra i primi 20 Stati al mondo in termini pro capite, aumenta la produzione di carbone in seguito alla crisi energetica.
La foschia di smog avvolge non solo la capitale, ma avvolge parti della Cina settentrionale e in certe aree riduce la visibilità a meno di 200 metri.
Rilevate micro particelle Pm 2.5 a quota 224 (l’Oms raccomanda un massimo di 15). E il picco probabilmente non è ancora raggiunto e dovrebbe attestarsi attorno a quota 300.
Livelli così alti che potrebbero spingere Pechino (e New Delhi) ad accelerare il processo di transizione ecologica e la riduzione dei gas serra ben prima di quanto dichiarato nei giorni scorsi al G20 di Roma e alla Cop26 di Glasgow.