La Germania mette a segno un altro primato in Europa: è il Paese che spende di più per aiuti di Stato ‘verdi’. Un pacchetto di interventi che vale l’1,18% del Pil (oltre 61 miliardi), nettamente di più della media europea (0,43%). Lo rivela un rapporto dell’Osservatorio sui conti pubblici, diretto da Carlo Cottarelli, che ha analizzato i dati dell’Ue relativi al 2018, gli ultimi resi disponibili dalla Commissione ma sicuramente orientativi anche per la situazione attuale.
Si scopre anche un’altra realtà di segno opposto: l’Italia non spende più dello 0,05% del Pil per gli aiuti dedicati alla tutela ambientale: non più di 900 milioni su un Pil che nell’anno in questione è stato di 1.760 miliardi.
Berlino invece ha trovato il modo di fare breccia nelle inesorabili maglie della Commissione, che al momento di autorizzare un aiuto di Stato valuta il suo coefficiente ecologico e sostenibile come primo standard e ne tiene conto al momento dell’inserimento nei parametri di Maastricht.
L’Italia è al terzultimo posto dell’Europa a 28 (il calcolo è fatto sull’ultimo anno pieno di appartenenza del Regno Unito all’Ue). Fanno peggio solo Malta e Portogallo. La Francia destina alla tutela ambientale aiuti pubblici per lo 0,22%, la Spagna per lo 0,06, lo stesso Regno Unito per lo 0,18, la Finlandia per lo 0,57%.
E, per accedere al Recovery Fund, finanziato con gli eurobond di nuova emissione, bisognerà spingere con la massima decisione sull’aspetto ambientale. Non meno di un terzo dei fondi, infatti, sarà riservato agli interventi ecologici. Proprio quelli che la Germania ha (già) dimostrato di saper pianificare e realizzare.