Huawei ha registrato un utile netto per il 2022 di 35,6 miliardi di yuan (circa 5,2 miliardi di dollari), pari a un calo annuo del 68,7%, il più grande mai segnato dalla società di Shenzhen dopo la stretta Usa sull’export hi-tech.
Fattori geopolitici che si intrecciano a quelli economici da lungo tempo. Dal primo aprile, Meng Wanzhou, a capo delle finanza e al centro del braccio di ferro diplomatico tra Usa e Cina dopo il suo arresto a Vancouver, ricopre la carica di presidente a rotazione per sei mesi.
Intanto il governo di Tokyo ha deciso – scatenando la reazione negativa di Pechino - a partire da luglio un aumento dei controlli sulle esportazioni verso la Cina dei macchinari per la fabbricazione dei semiconduttori, allargando la lista dei prodotti legati alla manifattura dei chips di alta fascia che richiedono l’approvazione del ministro del Commercio per l'export.
La terza economia al mondo si allinea così alla volontà di Washington che teme un possibile utilizzo della tecnologia avanzata a uso militare da parte di Pechino.