In pratica, occorre richiedere una licenza speciale a Washington per la vendita di componenti a Huawei a qualsiasi produttore estero che utilizzi tecnologia statunitense nelle fasi di produzione.
La taiwanese MediaTek avrebbe già richiesto la licenza al Dipartimento del Commercio. Lo stesso avrebbe fatto anche Qualcomm, il produttore di chip californiano che fornisce i suoi Snapdragon e altri componenti a (quasi) tutti i produttori di smartphone nel mondo.
Ciò significa che Huawei non potrebbe produrre liberamente i propri chip della serie Kirin, ma avrebbe invece la possibilità di acquistare chipset dai “nemici” statunitensi.
Quanto ai prodotti, la conseguenza inevitabile sarà una contrazione delle proiezioni di vendita. In altre parole, Huawei nel 2020 produrrà di fatto smartphone principalmente per il mercato interno e perderà il primo posto nella classifica dei produttori di smartphone globali, che il colosso cinese aveva soffiato proprio a Samsung, per la prima volta, a fine luglio scorso.