Il consiglio di amministrazione di Telecom ha preso atto della proposta arrivata dal fondo Usa Kkr, già partner della compagnia in FiberCop. Una manifestazione di interesse, allo stato non vincolante e indicativa, a lanciare un’offerta pubblica di acquisto totalitaria finalizzata al delisting che sarebbe valida al raggiungimento di almeno il 51% del capitale. Il consiglio, secondo quanto precisa la società, non avrebbe deliberato su nulla, ma il comunicato dà conto dei termini della proposta con l’indicazione di un prezzo di 0,505 euro per azione ordinaria o di risparmio. A quel livello di prezzo la capitalizzazione complessiva del gruppo sarebbe pari a circa 10,8 miliardi rispetto ai 7,5 mld (azioni di risparmio incluse) di venerdì.
La nota Telecom riferisce che Kkr ha qualificato la propria manifestazione d'interesse come “amichevole” e che aspira a ottenere “il gradimento degli amministratori della società e del management”, nonché il gradimento del Governo visto che Telecom detiene diversi asset considerati strategici sui quali insiste il golden power. L’operazione è condizionata allo svolgimento di una ‘due diligence’ confirmatoria - si tratta di un termine giuridico che viene utilizzato specialmente nel caso di acquisizioni e cessioni societarie o aziendali; il concetto deriva dalla giurisdizione statunitense; in italiano significa ‘dovuta diligenza’ e indica che ogni caso va trattato con la giusta diligenza - della durata ipotizzabile di quattro settimane. La cosa strana è che il consiglio, non avendo deliberato, non avrebbe dato il via libera alla ‘due diligence’ richiesta dal fondo. Non è stato possibile ottenere da Telecom un chiarimento su quando e come sarà data una risposta al partner americano.
Una ricostruzione della riunione del cda riferisce che l’ad Luigi Gubitosi avrebbe voluto accelerare sui tempi, ma che i due rappresentanti di Vivendi (azionista di maggioranza del colosso italiano), con il supporto di altri tre consiglieri indipendenti, avrebbero invece frenato. Prossimo appuntamento per il cda è venerdì 26, ma l’ordine del giorno, viste le ultime novità, è da considerare ancora in evoluzione. Probabilmente Kkr ha intenzione di valorizzare i singoli asset del gruppo, offrendo a termine, nel giro di qualche anno, la rete a Cdp. In questo modo, negli intenti, sarebbe sciolto il nodo del golden power.