Dopo esser stata rinviata più volte lo scorso anno, ora la sentenza è arrivata: un tribunale di Hong Kong ha ordinato la liquidazione del gigante cinese Evergrande - il gruppo immobiliare più indebitato al mondo - che non è riuscito a presentare un piano di ristrutturazione del debito convincente per i suoi creditori internazionali. Tuttavia, la società può ancora ricorrere in appello.
L’ordine di liquidazione emesso dal tribunale di Hong Kong non significa necessariamente che il colosso crollerà immediatamente: la sentenza non implica infatti la sospensione immediata dei lavori di costruzione di Evergrande.
Schiacciato da oltre 300 miliardi di dollari di passività, Evergrande andò in default sulle sue obbligazioni in dollari già alla fine del 2021, scatenando poi una crisi nel settore immobiliare cinese che ha contribuito al rallentamento della crescita della seconda economia mondiale.
La grande maggioranza dei debiti di Evergrande è nei confronti dei creditori della Cina continentale, che hanno a disposizione un numero limitato di vie legali per richiedere il proprio denaro. I creditori stranieri, invece, possono rivolgersi ai tribunali al di fuori della Cina continentale e alcuni scelgono Hong Kong, dove Evergrande è quotato.