Per molti anni Opel, Fiat, Peugeot o Citroen non furono necessariamente sospettate di essere all’avanguardia nell’industria automobilistica. Eppure Stellantis, la società che riunisce tutti questi marchi, sta diventando sempre più la beniamina degli investitori in borsa.
Dopo ottimi dati annuali, le azioni del conglomerato di 14 marchi con sede nei Paesi Bassi hanno raggiunto venerdì un nuovo massimo storico. Le azioni di Stellantis hanno registrato una tendenza al rialzo dal maggio dello scorso anno. Una dinamica che consente al gruppo di lasciarsi sempre più alle spalle uno dei suoi maggiori rivali in termini di valore di mercato: Volkswagen. Stellantis vale quasi 75 miliardi di euro, VW 65 miliardi.
Il duello tra le prima e la seconda casa automobilistica europea (che stanno subendo anche l’aumento della pressione competitiva proveniente dal settore automotive cinese) è al momento vinto da Stellantis anche al di fuori del mercato azionario. La casa madre Opel mette in ombra la VW in termini di margini, dispone di grandi riserve di liquidità e quest’anno vuole lanciare sul mercato la e-C3, un’auto elettrica a basso costo per meno di 25.000 euro. La Volkswagen, per mettere a segno un’azione simile, probabilmente non sarà pronta prima del 2026.
Stellantis è riuscita a raggiungere un margine di contribuzione (con ciò si intende la differenza tra il fatturato e i costi variabili di un’impresa) del 12,8 per cento nel 2023. Per fare un confronto: VW ha ottenuto un margine di quasi il 7 per cento nei primi nove mesi. Un delta impossibile da immaginare fino a poco tempo fa.