Nel terzo trimestre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all'11,2 per cento. A confronto con l'anno prima, tuttavia, diminuisce di 0,4 punti.
L'occupazione, invece, continua a crescere: il terzo trimestre segna +79 mila unità (+0,3 per cento) che su base annua diventano 303 mila (+1,3), rileva l'Istat. Il tasso di occupazione, pari al 58,1 per cento, risulta il più alto dal primo trimestre del 2009.
Ma non è oro tutto ciò che brilla. I dipendenti a termine raggiungono un nuovo record: 2 milioni 784 mila. Si tratta del livello più alto dall'inizio della serie, avviata nel quarto trimestre del 1992.
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto
La voce di quoted
Dal bollettino Istat emergono due aspetti, che dovrebbero far riflettere il Governo rispetto alle politiche da adottare in tema di mercato del lavoro. Primo, la disoccupazione risulta stabile (e decrescente rispetto all’anno precedente), ma lontana dagli standard europei. I dati Eurostat evidenziano che nel 2016 la disoccupazione media nell’UE è stata pari al 8,6 per cento e al 10 nella zona euro (Italia all’11,7). Secondo, l’occupazione aumenta, ma quella a tempo determinato. Ciò crea uno svantaggio per I lavoratori, ma anche per le imprese, visto che i costi di turn-over per le aziende sono piuttosto elevati.