Ai dipendenti pubblici lo smart working piace così tanto che (quasi) nessuno vuole tornare in ufficio

Novità assoluta imposta per l’emergenza coronavirus, il bilancio del lavoro agile è positivo per il 94%

Ai dipendenti pubblici lo smart working piace

Oltre 9 dipendenti pubblici su 10 (il 93,6%) vorrebbero proseguire con lo smart working anche una volta finita l’emergenza coronavirus.

Divenuto obbligatorio a partire da febbraio 2020 con le direttive per il contenimento dell’emergenza sanitaria, lo smart working è stato una novità assoluta per oltre 1/3 delle amministrazioni pubbliche italiane.

E ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, come emerge da un’indagine di Fpa (società del gruppo Digital360) a cui hanno risposto oltre 4.000 dipendenti pubblici.

Nei giorni scorsi la ministra della Pa Fabiana Dadone ha annunciato che una volta tornati alla normalità almeno il 40% dei dipendenti pubblici dovrà adottare una modalità di lavoro agile.

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