Gli occupati in Italia nel terzo trimestre 2022 sono diminuiti di 12 mila unità rispetto al secondo (-0,1%) attestandosi a quota 23 milioni 126mila, a seguito della diminuzione dei dipendenti a termine non compensata a sua volta dall’aumento di quelli a tempo indeterminato e degli indipendenti. Lo rileva l’Istat spiegando che sulla base dei dati non destagionalizzati si è avuto un aumento di 247mila occupati sul terzo trimestre del 2021.
Diminuisce in riferimento al trimestre precedente anche il numero di disoccupati (-52 mila; -2,6%). Rispetto al terzo trimestre 2021, i disoccupati sono scesi di 284mila unità. Tra luglio e settembre di quest’anno, le persone in cerca di occupazione in Italia calano così sotto i due milioni (1.981.000), per la prima volta dal 2011.
Questi dati sembrano tutto sommato evidenziare un quadro positivo per il mercato del lavoro in Italia, ma in realtà il terzo trimestre dell’anno è quello in cui (normalmente) aumenta in modo rilevante la quota di lavoratori stagionali che sembrano invece esser finiti ad ingrossare il dato degli scoraggiati.
Aumenta, infatti, il numero di coloro che non cercano lavoro convinti di non riuscire a trovarlo: nel terzo trimestre gli scoraggiati sono 1.107.000, in crescita dell’8,4% sullo stesso periodo del 2021.