I giovani non vogliono più fare gli operai? Balle. La verità è che le nuove generazioni non vogliono più essere costrette a fare lavoretti a termine e mal pagati.
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“I giovani non vogliono più fare gli operai? Tutte balle. La verità è che le nuove generazione non vogliono più essere costrette a fare lavoretti a termine e mal pagati nelle fabbriche come negli uffici”. È l’opinione di Edi Lazzi, appena confermato dai delegati di Fiom Torino alla guida del sindacato dei metalmeccanici (14 mila iscritti circa) per altri quattro anni. Ma alcuni imprenditori lamentano che i posti ci sono ma non si trovano i lavoratori. “Se per lavoro si intende quello in somministrazione pagato 800 euro al mese – spiega Lazzi - comprendo bene perché certe aziende fatichino ad assumere. Il nostro impegno per il futuro sarà proprio quello di fare argine contro la precarietà”. Anche perché se aumentano i precari la rappresentanza sindacale rischia l’irrilevanza. “Non ci nascondiamo dietro a un dito – commenta Lazzi -. Trent’anni fa avevamo più di 24 mila iscritti alla Fiom Torino. Il tasso di precarietà dei lavoratori non aiuta. Ma il vero problema è dato da tutte quelle fabbriche che hanno chiuso”.