Cinquantasette minuti per decidere di licenziarsi, ottenendo una buonuscita. L’alternativa, ancora più dura, è di fatto un ricatto: il rischio di essere licenziati senza prendere un soldo.
È questo lo sconcertante contenuto di una email che i dipendenti dei due negozi Burberry del centro commerciale Foxtown di Mendrisio, nel Canton Ticino, hanno ricevuto alle 16.30 di venerdì scorso. Il messaggio di posta elettronica era stato spedito dalla direzione delle boutiques alle 15.33.
Nonostante due sindacati, UNIA e OCST, fossero al corrente dell’intenzione di Burberry di procedere al licenziamento di 15 dei 35 dipendenti di Mendrisio, in buona parte frontalieri italiani, e avessero concordato di intavolare una trattativa, in vista dell’ottenimento di un piano sociale, il marchio di lusso britannico si sarebbe dimostrato, sin da subito “poco collaborativo, arrogante e irrispettoso della dignità dei lavoratori”.
Il centro Foxtown, dove hanno sede i due negozi Burberry e che è frequentato da una clientela internazionale, solo lo scorso anno ha annunciato una perdita di 50 milioni di franchi, a causa dei 60 giorni di chiusura provocati dalla pandemia.