Le economie europee sono le più efficaci ad attrarre, sviluppare e trattenere i migliori talenti. Svizzera, Danimarca e Belgio si posizionano in testa. Sono i risultati contenuti nel IMD World Talent Ranking.
Tra i primi 15 Paesi 11 sono europei. Meglio ancora Austria, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi e Svezia, che rientrano nella top ten. Seguono Irlanda (14°), Regno Unito (21°), Portogallo (24°), Francia (27°), Spagna (32°) e Italia (36°).
In media, i Paesi europei mostrano un alto livello di investimento nell'istruzione. Ciò consente loro di sviluppare i talenti e, allo stesso tempo, attirare professionisti stranieri altamente qualificati.
La ricerca suggerisce che la Germania continua a svolgere un ruolo da protagonista nel sostenere la competitività dei talenti nel continente. Arturo Bris, direttore del IMD World Competitiveness Center, ha dichiarato: "La Germania è tra i maggiori esportatori, ma anche importatori, di talenti”.
I Paesi nord-europei sono in ritardo rispetto alle altre economie in termini di appeal per i lavoratori provenienti dall’estero. "Le economie scandinave hanno una qualità della vita elevata, sistemi educativi estremamente buoni e ingenti investimenti da parte del settore pubblico nell'istruzione – ha spiegato Bris - Allo stesso tempo, l'elevato costo della vita in questi Paesi resta una barriera all’ingresso per i talenti stranieri".
Nel frattempo, gli Stati Uniti (16° in classifica) rischiano di perdere parte della loro competitività globale se non aumentano gli investimenti nell'istruzione pubblica.
Discorso più complesso per l'America Latina, che continua a trovare grandi difficoltà nello sviluppo di una forza lavoro altamente qualificata, anche perchè gli investimenti nell’istruzione sono ancora modesti.