Un post del sociologo Domenico De Masi su lavoro e ‘Yolo economy’.
Gli economisti di scuola neo-liberista – cioè quasi tutti quelli che insegnano nelle nostre università – non riescono a capacitarsi del fatto che, mentre molti disoccupati cercano lavoro, molti occupati lo abbandonano.
I media hanno appioppato vari nomi a questo fenomeno: Quitting Economy, The Great Resignation update, Yolo (you only live once) economy.
Nei loro calcoli i neo-liberisti tengono conto dei bisogni materiali degli esseri umani (cibo, sonno, prodotti, servizi), ma non mettono in conto le altre esigenze (libertà, introspezione, amicizia, amore, bellezza, gioco, convivialità).
Persino in un paese come il nostro, con il 10% di disoccupati, ben 427 mila persone hanno lasciato il lavoro nel secondo trimestre del 2021 perché non ne potevano più: a una agiata schiavitù hanno preferito una sobria libertà.
Nell’Etica protestante e lo spirito del capitalismo, Max Weber contrapponeva i protestanti, che preferivano lavorare di più per guadagnare di più, ai cattolici che preferivano guadagnare di meno per avere più tempo libero.
A quanto pare, nell’estate scorsa 4,3 milioni di protestanti americani hanno fatto una scelta cattolica prendendo atto che si vive una volta sola.