Italia fanalino di coda nell’Unione Europea nel 2022, con un modestissimo aumento del 2,3 per cento dei salari orari medi. Francia, Germania, e Spagna hanno fatto molto meglio.
A ciò si aggiunga che, in termini assoluti, le retribuzioni erogate nella prime due economie europee sono sensibilmente superiori rispetto alla situazione italiana. In particolare, se si sommano tutti salari tedeschi si raggiunge la cifra di 1.500 miliardi di euro; l’Italia si ferma a 500 mld.
Tornando alle percentuali, il dato, che emerge dal confronto Eurostat, evidenzia che alcune preoccupazioni espresse negli ultimi tempi sulla possibilità di una spirale salari-inflazione fossero infondate.
Anzi, si può facilmente sostenere che questa rincorsa in Italia non c’è mai stata. Quantomeno negli ultimi trenta anni, visto che il nostro Paese è l’unico tra quelli dell’Ue che in tre decenni ha visto i salari diminuire.
In tale contesto, nel 2022 i salari italiani hanno registrato un rialzo che arriva appena alla metà della media Ue (4,4 per cento), rimanendo ben al di sotto dell'inflazione, che in media tra i 27 membri dell’Unione ha raggiunto il 9,2 per cento (8,7 in Italia).