C’è un’idea contro la precarietà del lavoro. E’ della Commissione europea, che l’ha svelata il 21 dicembre, e assume la forma di una direttiva destinata a migliorare le condizioni professionali dei lavoratori precari, che oscillano tra i 4 e i 6 milioni nell’Ue e hanno spesso bassi salari, oltre ad un modesto accesso alla protezione sociale.
Marianne Thyssen, Commissario per l'occupazione e gli affari sociali, propone di rendere le condizioni di lavoro più trasparenti e di estendere l’accesso al welfare. Da 2 a 3 milioni di cittadini potrebbero, così, vedere la loro situazione stabilizzarsi.
In particolare, se gli Stati membri dovessero seguire la “proposta Thyssen”, non si potrà più impedire a un lavoratore di accettare un’altra proposta se il suo impiego principale non è full-time. Allo stesso tempo, un dipendente part-time potrà richiedere di trasformare la propria occupazione in tempo pieno, purché emerga un posto vacante.
I numeri stanno lì a dimostrare che l’idea non è astratta. Circa 7 milioni di europei vorrebbero, secondo i dati di Bruxelles, lavorare di più. Mentre 4 milioni di persone sono attualmente impegnate per meno di otto ore a settimana e 1,6 milioni hanno un contratto a tempo determinato di durata inferiore a un mese. L’occupazione nell’Ue non è mai stata così alta (236 milioni) quanto fragile.
Resta ora da vedere cosa faranno i Paesi membri.