Il governo sembra aver definitivamente messo una pietra sopra all’introduzione del salario minimo in Italia. Ma non è che per quelli medi la situazione sia così migliore.
Il Paese, dove la produttività è zero da un quarto di secolo (anzi -0,1 per cento, dato Istat), è ormai da anni nelle retrovie per crescita delle retribuzioni. Da molti anni, visto che negli ultimi tre decenni il Bel Paese è l’unico nell’Ue ad aver visto una diminuzione delle retribuzioni medie.
Anche gli aumenti negoziati di quest’estate — attorno al 3 per cento, per compensare il salto dell’inflazione — sono sotto la media, che uno studio di Barclays ha stimato al 4,4 per cento in Europa e fino all’8 per cento in Austria, Olanda, Belgio.