La scelta strategica di Ibm di concentrarsi sui servizi «cloud» sarà preceduta da interventi di riduzione del personale in Europa. Nell’ambito di una ristrutturazione globale si prospetta un taglio di oltre il 20% della forza lavoro, ossia circa 10 mila posti.
La maggior parte degli interventi sarà nel Regno Unito e in Germania, ma tagli sono previsti anche in Francia (fino a 1.400), Polonia, Slovacchia, Italia e Belgio. Il piano di riduzione dell’organico, che sarà avviato prima della grande riorganizzazione annunciata dal ceo Arwind Krishna (ovvero la scissione di Ibm in due società separate entro la fine del prossimo anno), prevederebbe il ricorso a uscite volontarie ma non esclude licenziamenti.
La società, che impiega 400 mila persone in tutto il mondo, punta dunque a tagliare dove può come ad esempio i servizi in outsourcing. Nel terzo trimestre il gruppo ha generato ricavi per 17,56 miliardi di dollari, rispetto ai 18 mld dell’anno scorso, con un calo del 2,6%, ma ha registrato un utile netto in leggero aumento dell’1,8% a 1,7 mld.