Negli Stati Uniti, più che altrove, l’università e la ricerca scientifica hanno storicamente una funzione fortemente strategica. Due fattori che hanno rappresentato, attarverso il rastrellamento dei migliori talenti in giro per il mondo, uno dei meccanismi di creazione di quella che ancora oggi è la prima economia al mondo.
Gli Stati Uniti sono così riusciti ad alimentare il loro primato tecnologico e scientifico. Ma il sistema universitario ha anche garantito la selezione della classe dirigente, plasmando la politica estera del secondo dopoguerra, che ha visto sulla scena la leadership globale americana.
Nonostante gli atenei americani restino ai vertici mondiali dell’istruzione, l’esplosione dei costi, la calante meritocrazia, la diffusione di un clima di intolleranza e di censura, insieme al declino delle discipline umanistiche (in particolare della storia) segnalano che è in corso una crisi strutturale.
Elementi che di fatto impediscono il ricambio della classe dirigente, oltre a bloccare l’ascensore sociale. Il che davvero segnerebbe la fine dell’American Dream.