Panasonic rompe gli schemi e introduce per i propri dipendenti la possibilità di lavorare, da un mese fino ad un anno, in un’altra azienda. Si tratta di un nuovo utilizzo del concetto di mobilità aziendale.
Non c’è alcuna forma di autolesionismo, più semplicemente la multinazionale ha messo in atto un profondo cambiamento con l’obiettivo di accrescere la motivazione dei dipendenti. Così, quelli assunti da almeno quattro anni possono inviare le loro richieste di transitorio trasferimento, indicando azienda, posizione e settore preferiti. E tramite i servizi di intermediazione esterni vengono sondate le posizioni aperte sul mercato del lavoro.
L’idea di Panasonic, che si accolla per tutto il periodo l‘erogazione delle retribuzioni, è innescare nuove sinergie, stimolare creatività e innovazione. Seguendo la stessa logica, il gruppo giapponese, fondato ad Osaka nel 1918, prevede per i propri occupati l'opzione di spostarsi - per un solo mese - in un altro reparto dell'azienda. Più considerazione, maggiore produttività: questo è il paradigma.