In 18 mesi il prezzo del gas alla Borsa di Amsterdam è aumentato del 900%. Tuttavia, il prezzo doganale in Italia è salito del 70%.
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“L’Europa ha fatto una grande stupidaggine, agganciando il prezzo del gas alla Borsa di Amsterdam (l’indice di Amsterdam di riferimento dei prezzi dell’oro blu in Europa, ndr)”. È l’opinione dell’economista Mario Baldassarri, presidente dell'istituto Istao.
“Nell’ultimo anno e mezzo, da gennaio 2021 a luglio 2022, il prezzo sul mercato spot olandese il prezzo è aumentato del 900% - spiega Baldassarri -. Tuttavia, il prezzo effettivo all’ingresso è aumentato del 70%”. È in questa differenza che – secondo l’economista che invita a guardare al prezzo doganale registrato all’ingresso del gas in Italia - si annidano gli extraprofitti generati nello stesso periodo dalle aziende energetiche.
Quella di Baldassarri non è un’opinione isolata. “Dobbiamo prendere una pausa e resettare l’indice Ttf. La volatilità di questo mercato non è sotto controllo e non riflette il prezzo reale del gas importato in Europa ma piuttosto la preoccupazione. C’è un approccio speculativo”. È quanto ha detto nelle settimane scorse, in sintesi, il presidente di Enel, Francesco Starace, intervenendo a una conferenza del think tank Bruegel.
Tuttavia, Eni nega gli extra profitti sul gas. Da dove viene allora il boom dell’utile semestrale (+700%)? Il cfo del colosso italiano: “Dalle vendite all’estero di petrolio e gas come produttore. In Italia, in 7 anni, persi 20 mld e altri 600 mln a livello operativo nel primo semestre del 2022. Il sistema Italia non ha generato finora extra profitti ma perdite ricorrenti”.