L’Opec+ (il cartello dei maggiori produttori di petrolio allargato alla Russia) ha deciso un taglio a partire dal primo maggio di 1 milione di barili al giorno per tutto il 2023.
Un annuncio giunto a sorpresa e che è destinato a far lievitare i prezzi dei prodotti petroliferi. Ma mette il bastone fra le ruote dei banchieri centrali, che stanno tentando di contenere l’inflazione.
Il cartello dei produttori punta a recuperare rapidamente la soglia degli 80 dollari per sostenere i ricavi in una fase cui le grandi economie stanno accelerando la transizione energetica.
L’Arabia Saudita, del resto, non ha nascosto i suoi obiettivi. Come ha spiegato la Saudi Press Agency citata da Bloomberg, “il ministro dell’Energia ha sottolineato che si tratta di una misura precauzionale per salvaguardare la stabilità del mercato del petrolio”.
Un altro segnale – secondo il Financial Times – che evidenzia come il mondo unipolare guidato dagli Stati Uniti non esista più. E come la transizione energetica avverrà a un prezzo salato per le economie europee, costrette a pagare i prodotti petroliferi a prezzi maggiorati.