Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change rileva che l'aumento dei prezzi delle energie rinnovabili e i crescenti investimenti in tecnologie a basse emissioni di carbonio potrebbero bloccare le imprese di combustibili fossili e trilioni di dollari di attività innescando una crisi finanziaria globale. Quando scoppierà questa bolla?
Sulla base degli attuali modelli di consumo energetico la “bolla di carbonio” potrebbe scoppiare prima del 2035, perché i beni in combustibili fossili sono investimenti sopravvalutati che nel medio-lungo termine tenderanno ad essere drasticamente ridimensionati.
Che anche gli investitori abbiano raggiunto un “punto di svolta”, virando verso la green economy, è chiaro dall’andamento del settore: se fino a poco tempo fa la questione non era dirimente, oggi invece la gestione del proprio portafoglio in relazione all’azione dei gas serra è tenuta in considerazione.
Nonostante l’aumento del reddito e della popolazione, un’analisi separata di Nature Energy prevede che entro il 2050 la domanda globale di energia potrebbe essere del 40% inferiore a quella attuale: uno scenario che consentirebbe di rimanere entro gli 1,5 °C di riscaldamento, in linea con l’ambizioso obiettivo fissato dall’accordo di Parigi.