Grecia, Cipro e Israele hanno firmato ad Atene un accordo sul gasdotto Eastmed. L’infrastruttura (per un investimento complessivo di 6 miliardi di euro) è uno snodo importante per l’approvvigionamento energetico in Europa. E, soprattutto, dimostra la determinazione dei tre paesi nel contrastare le rivendicazioni della Turchia sui giacimenti della regione.
Questo gasdotto, ha detto il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, “ha una grande importanza geostrategica e contribuisce alla pace. Non intende minaccciare nessuno. La cooperazione regionale è aperta a tutti, a condizione che siano rispettate le regole del diritto internazionale e del buon vicinato”. Per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, si tratta di “un giorno storico per Israele, che diviene un Paese molto solido a livello energetico”.
Lungo 1,872 chilometri, Eastmed permetterà di far arrivare in Grecia a partire dal 2025 tra i 9 e gli 11 miliardi di metri cubi di gas naturale l’anno dalle riserve offshore di Cipro e Israele. E tramite i gasdotti Poseidon e Igb anche in Italia e in Europa centrale.
La procedura di conclusione dell’accordo sarà completata con la firma del governo italiano. Tuttavia, non è ancora stata fissata una data. Il ministro degli Esteri greco Nikos Dendias ha dichiarato che il nostro Paese non ha firmato l’intesa in contemporanea con i partner a causa di “alcuni problemi politico-ambientali che deve fronteggiare l’esecutivo italiano”.