“Intervengo in questa sede come responsabile della gestione operativa di Stellantis, incarico che ho ricevuto dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 2 dicembre 2024, a seguito delle dimissioni di Carlos Tavares”. E poi: “Ci siamo preparati per oggi con grande attenzione; perché per noi l’Italia ricopre un ruolo centrale”.
Inizia così l’audizione del presidente di Stellantis John Elkann alla Camera dei Deputati. Tra le prime cose che il presidente chiarisce è quella della successione, che “sta procedendo secondo i tempi stabiliti: il nuovo ceo di Stellantis sarà annunciato entro la prima metà dell’anno”.
“Il 2025 – ha sottolineato Elkann - sarà un altro anno difficile: il mercato Italia nei primi due mesi è in contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; dal 2026 si prevede un aumento della produzione grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi”.
Sul fronte degli investimenti, l’anno in corso vede risorse in campo per due miliardi di euro, e 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori italiani. “Dalla sua nascita nel gennaio 2021, Stellantis ha acquistato servizi e componenti dalla filiera italiana dell’auto per un valore di 24 miliardi di euro, che diventeranno 30 alla fine del 2025”, ha evidenziato Elkann.
“Negli ultimi 20 anni, il mercato domestico è calato del 30% mentre l’occupazione si è ridotta di circa il 20%. Questo significa che l’azienda ha difeso la produzione e l’occupazione degli stabilimenti del Paese grazie all’export dei marchi italiani, oltre alle Jeep prodotte in Basilicata, alle Dodge in Campania, ai van Citroen, Opel e Peugeot in Abruzzo e più recentemente alle DS a Melfi”, ha aggiunto Elkann.
L’azienda ha affidato alla Luiss il compito di realizzare uno studio indipendente sull’impatto del Gruppo sull’economia italiana. “Ciò che emerge è che il contributo positivo alla crescita dell’economia italiana non è mai venuto meno. Dal 2004 al 2023 Stellantis ha prodotto in Italia 16,7 milioni di autovetture e veicoli commerciali, per un valore complessivo della produzione nazionale di quasi 700 miliardi di euro”. E per ogni euro di valore creato da Stellantis, “se ne generano 9 nel resto dell’economia”, chiarisce Elkann.
Infine, Elkann snocciola altri numeri: in questi 20 anni sono stati pagati 38,9 miliardi di stipendi, al netto dei contributi sociali. E “per quel che riguarda il ricorso alla cassa integrazione, il saldo cumulato fra quanto l’azienda ha versato e quanto i lavoratori hanno percepito è negativo per 0,6 miliardi”.