Continua a correre il prezzo del petrolio, con il Wti che supera i 68 dollari al barile e il Brent che si attesta al di sopra dei 70 dollari per la prima volta da due anni. A far volare il prezzo del greggio è stata la riunione dell’Opec+ del primo giugno, in cui i produttori hanno deciso di mantenere il graduale aumento dell’offerta fino a luglio.
Lo scorso aprile l’Opec+ (che raggruppa i paesi aderenti all’organizzazione più la Russia) aveva deciso di aumentare la produzione di 2,1 milioni di barili al giorno a partire da maggio, una scelta compiuta sulla base delle previsioni della domanda e nonostante l’incremento dei contagi Covid in India. Da allora i prezzi, che da inizio anno sono aumentati del 40% contribuendo a far aumentare i timori inflazionistici negli Stati Uniti e in Europa, hanno esteso il loro rally.
A spingere il costo del petrolio è anche il vento della ripresa che, complice il ritmo serrato delle campagne vaccinali e gli allentamenti dei lockdown, fa contare sul fatto che la domanda di carburante crescerà nei prossimi mesi con la stagione estiva.
Il sentiment è inoltre sostenuto dall’approvazione da parte dell’Oms del vaccino cinese Sinovac, decisione che apre la strada a un’accelerazione della campagna vaccinale nei paesi poveri ed emergenti.