La Russia registra un avanzo commerciale record: oltre 70 miliardi di dollari. Mai così ampio dal 1994

L’Ue si prepara al peggio. La Commissione presenterà un piano il 20 luglio per ridurre di un terzo l’impatto di una potenziale interruzione del gas russo. Uno scenario che, qualora dovesse verificarsi a luglio, impedirebbe agli stoccaggi europei di riempirsi oltre il 71% da qui a novembre.

La Russia registra un avanzo commerciale record: oltre 70 mld di dollari

“Risparmiare gas per un inverno sicuro”. È il titolo della prima bozza del piano che la Commissione presenterà il 20 luglio per ridurre di un terzo l’impatto di una potenziale interruzione del gas russo. Uno scenario che, qualora dovesse verificarsi a luglio, impedirebbe agli stoccaggi europei di riempirsi oltre il 71% da qui a novembre.

Troppo poco rispetto a quell’80% stabilito come minimo necessario dalla Commissione. Che quindi chiede agli Stati membri di utilizzare i fondi di REPower Eu e dei Pnrr nazionali per incentivare le aziende a tagliare i propri consumi. Suggerisce l’abbassamento del riscaldamento a 19 gradi negli edifici pubblici. E si impegna ad allentare temporaneamente i limiti ambientali per le centrali a carbone.

Uno dei pilastri su cui si regge il piano della Commissione è quello della solidarietà tra Paesi europei. Bruxelles invita infatti a un “risparmio coordinato della domanda”, con specifici criteri sull’ordine di chiusura delle industrie in caso di emergenza. Così da ridurre gli effetti sulle catene di approvvigionamento europee e permettere di far fluire il gas dove è più necessario. Ma c’è qualcuno che sembra remare contro: l’Ungheria ha appena annunciato lo stato di emergenza, che prevede tra le varie contromisure anche il divieto all’esportazione di risorse energetiche.

Allo stesso tempo, la Russia, malgrado il taglio delle forniture, registra un avanzo commerciale da record. Nel secondo trimestre, il saldo delle partite correnti (differenza tra valore delle esportazioni e delle importazioni per merci, servizi, redditi e capitale) russe ha superato i 70 miliardi di dollari: mai così ampio dal 1994.

Tra il 2007 e 2021, la media delle partite correnti nel mese di giugno è stata pari a zero, anche vista la naturale riduzione estiva della domanda europea di gas per il riscaldamento. Grazie ai prezzi del gas alle stelle, questo giugno il surplus ha invece raggiunto i 28 miliardi di dollari.

Attenzione, anche in questo caso non è tutto oro ciò che luccica. Dietro al risultato c’è anche il crollo delle importazioni dovuto alle sanzioni. L’inverno russo sarà più sicuro di quello europeo?

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