Se il Canada vuole raggiungere i target ambientali prefissati deve rapidamente ridurre le emissioni dell’industria energetica, in particolare nel settore delle sabbie bituminose, e rendere più “sostenibili” i trasporti. A dirlo è l’OCSE.
Sebbene il Canada abbia raggiunto un livello tale da poter far crescere l’economia senza aumentare l'utilizzo di energia, l'inquinamento atmosferico e le emissioni, resta comunque tra i paesi più inquinanti al mondo. Le emissioni del Canada sono diminuite solo dell'1,5 per cento dal 2000, rispetto a una riduzione media del 4,7 nell'area OCSE.
Mentre la produzione di elettricità del Canada è a bassissimo contenuto di carbonio (l'82 per cento proviene da fonti come l'idroelettrico e il nucleare), l'offerta di energia complessiva non lo è. Il 74 per cento del totale proviene, infatti, dai combustibili fossili. L'industria petrolifera e del gas rappresenta un quarto delle emissioni totali del Paese e il settore dei trasporti un altro quarto.
Da un lato, le emissioni in generale sono diminuite o stabilizzate a partire dal 1990 e, dall’altro, quelle derivanti da petrolio, gas e trasporti sono aumentate in modo significativo. Parte della spiegazione è fornita dalla produzione di petrolio attraverso sabbie bituminose, le cui emissioni sono circa quattro volte superiori al greggio convenzionale prodotto in Nord America. D'altra parte, il Canada è il terz’ultimo Paese nella classifica OCSE per aver introdotto norme a favore dell’ambiente. Offrono performance peggiori soltanto Messico e Stati Uniti.