L'Africa occidentale detiene un terzo delle riserve di petrolio e gas naturale del continente. È la valutazione, autorevole, di Sediko Douka, commissario per l'Energia dell'Ecowas (Economic Community of West African States).
La regione dispone di significativi giacimenti anche di altre preziose risorse minerarie, tanto da riuscire a soddisfare la domanda globale per il 10% di manganese, l'8% di bauxite e il 7% di uranio. Ma è nell’estrazione dell’oro che si è specializzata, arrivando persino a superare il Sudafrica.
"Questa abbondanza di risorse minerarie e petrolifere pone la nostra regione al centro delle sfide geostrategiche", spiega il commissario Ecowas. Ma il problema per il ministro ivoriano delle Miniere, Souleymane Diarrassouba, è che "la maggior parte di queste risorse viene generalmente sfruttata in forma grezza senza essere trasformata".
L’Africa ha capito quantomeno due cose. Che deve trovare un modo affinché il settore minerario e petrolifero contribuiscano in modo più consistente allo sviluppo economico e sociale del continente. E che per riuscirci deve trasformare le proprie risorse attraverso un’efficace politica industriale. Non farlo fare più agli altri, prima statunitensi ed europei, ora cinesi e indiani.