Il nuovo accordo per la condivisione delle acque del Nilo – noto come Cooperative Framework Agreement (Cfa) – è entrato in vigore nonostante la dura opposizione di Egitto e Sudan.
Etiopia, Ruanda, Sud Sudan, Uganda, Tanzania e Repubblica Democratica del Congo hanno sostenuto il Cfa, che mira a istituire la Commissione del Bacino del Nilo per garantire una gestione equa e sostenibile del fiume.
Il Cairo e Khartum rifiutano l’accordo, ritenendolo un tentativo di correggere gli squilibri storici derivanti dai trattati coloniali – violazione dei trattati del Nilo del 1929 e 1959 – che garantiscono loro la maggior parte delle risorse idriche del grande corso d’acqua.