Sorpasso effettuato. La produzione rinnovabile europea ha superato quella legata al carbone: +2,4% nel 2018 rispetto all’anno precedente. L’energia pulita oggi fornisce il 32,3% del mix elettrico nei Paesi dell'Ue a fronte del 30% derivante dal carbone. Di questa crescita, metà è stata dovuta alla ripresa dell'idroelettrico e metà dalla crescita di eolico, fotovoltaico e biomasse. A rivelarlo è "The European Power Sector in 2018", il rapporto annuale stilato dai centri studi Sandbag e Agora Energiewende (il primo britannico, il secondo tedesco).
Tuttavia, “questa è la storia di due carboni – spiega Dave Jones, analista di Sandbag – la maggior parte del calo proviene dall’antracite (il cosiddetto hard coal) e non dalla lignite”, combustibile più sporco e ancora profondamente radicato nel sistema elettrico.
Nonostante ciò, l’evoluzione del settore è innegabile. Le ultime aste rinnovabili della Germania offrono un esempio lampante: le gare sono state chiuse con offerte tra 45 e 60 euro per MWh, ovvero a un costo ormai competitivo. Anche l'Italia è parte integrante del processo di cambiamento. Secondo il gestore della rete Terna, nel 2018 le fonti rinnovabili hanno coperto il 35% della produzione di energia, 3 punti in più rispetto al 32% del 2017.