Il Sottosegretario all'Energia degli Stati Uniti, Rick Perry, parla del gas naturale liquefatto degli Stati Uniti (Lng) come un modo per l'Europa di diversificare e rendere sicure le proprie forniture energetiche. L’obiettivo di Washington è ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas russo, che è al contrario destinato ad aumentare con la costruzione del gasdotto Nord Stream 2. Per questo gli Usa, insieme alla Polonia e ai paesi dell’Europa orientale, si sono opposti all’infrastruttura, sostenuta invece dalla Germania.
Il problema è che l’Lng è più costoso. "Se solo l'economicità della fornitura è tutto ciò che ti interessa, non compreresti una Bmw o una Mercedes-Benz. Il punto è lo stesso con il gas russo ", spiega Perry. Parlando a Bruxelles al fianco del Sottosegretario Usa, il commissario europeo per l'Energia Miguel Arias Canete gli da ragione: "La diversificazione è importante non solo per la sicurezza dell'approvvigionamento ma anche per la concorrenza", ha affermato Canete.
È lo stesso commissario europeo a riconoscere che dal mese di luglio del 2018 – quando l'Ue ha cominciato a temere che Trump potesse imporre dazi sullo strategico settore europeo dell'auto - le importazioni complessive di Lng statunitense da parte dell'Ue sono aumentate del 272%, rispetto al periodo precedente, fino a un totale di 10,4 miliardi di metri cubi. E nei primi mesi del 2019, l'Ue ha importato il 13% del suo gas dagli Stati Uniti - il terzo maggiore fornitore dell’Unione. Almeno in parte, Trump ha ottenuto ciò che voleva.