In questi giorni è stata celebrata la svolta ‘verde’ dell’Ue. E, con l’eccezione della Polonia, i Paesi Ue hanno trovato l’accordo sul “Green Deal” che prevede la neutralità climatica entro il 2050.
Ma oltre gli annunci, i nodi verranno presto al pettine. La questione centrale può sembrare esiziale, invece è centrale: quali sono gli investimenti verdi?
Non si tratta di un mero fatto classificazione. Da mesi i governi e le istituzioni europee stanno lavorando per rispondere alla domanda e definire una lista di comparti green per il settore finanziario in modo da favorire investimenti effettivamente eco-sostenibili. Già, la parola chiave è ‘effettivamente’.
E a infiammare il dibattito è stato Emmanuel Macron. Sull’obiettivo della neutralità climatica nel 2050 “ciascun paese deve poter costruire la sua transizione con soluzioni nazionali e il nucleare può fare parte del mix”, ha detto il presidente francese.
“La Francia ha più del 60% di produzione di elettricità che viene dal nucleare – ha ricordato Macron -. Il Gruppo di esperti intergovernativi sull’evoluzione del clima lo ha riconosciuto: il nucleare fa parte della transizione”.
Ma il capo dell’Eliseo sa che troverà molti ostacoli su questa strada e prova a giocare d’anticipo. “Per i paesi che devono uscire dal tutto carbone è chiaro che non possono passare da un giorno all’altro al tutto rinnovabile. Non è possibile, perché il rinnovabile è un’energia intermittente e dunque dovranno passare, se c’è consenso politico nel paese, a una parte di nucleare”, ha spiegato Macron.