La Commissione europea scommette sull’idrogeno e l’integrazione dei sistemi energetici per aumentare l’efficienza e tagliare le emissioni. Bruxelles ha così presentato una strategia per promuovere e sostenere la creazione di un mercato dell'idrogeno pulito in tre tappe, con traguardo al 2050.
L’idrogeno rappresenta oggi solo una piccola parte del mix energetico Ue e per il 90% è prodotto con fonti fossili che aumentano le emissioni. In una prima fase (2020-24), il cui obiettivo è decarbonizzare l’attuale produzione destinata a consumi in settori specifici come quello chimico, si basa sull’installazione di almeno 6 Gigawatt di elettrolizzatori di idrogeno rinnovabili entro il 2024 e mira a produrre fino a 1 milione di tonnellate.
Nella seconda fase (2024-30) l’idrogeno dovrebbe entrare a far parte di un sistema energetico integrato con l’installazione di almeno 40 gigawatt di elettrolizzatori a idrogeno rinnovabile entro il 2030 e la produzione di 10 milioni di tonnellate nell’Ue. L’utilizzo dell’idrogeno sarà gradualmente esteso a nuovi settori tra cui la produzione di acciaio, i trasporti terrestri e quelli marittimi.
In una terza fase, cioè a partire dal 2030 e con orizzonte 2050, le tecnologie dell’idrogeno rinnovabile dovrebbero raggiungere la maturità ed essere utilizzate su larga scala in tutti i settori.
Grazie all’idrogeno “potremo dare un futuro sostenibile a Taranto mantenendo allo stesso tempo la produzione di acciaio in Europa e dando un’aria molto più pulita alla città”, ha spiegato il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans.