L’inflazione europea è (in parte) ‘pilotata’ da Putin

Diminuiscono i prezzi del gas dopo il via libera del presidente russo, che usa la leva dell’oro blu per ottenere la rapida approvazione dell’Ue del controverso gasdotto Nord Stream 2. Intanto in Italia l’inflazione accelera ancora ad ottobre: +2,9%, ai massimi da settembre 2012. Il livello dei prezzi al consumo tuttavia non spaventa la Bce: la stretta è (relativamente) lontana.

L’inflazione europea è (in parte) ‘pilotata’ da Putin

Il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha richiesto, mercoledì 27 ottobre, all’amministratore delegato di Gazprom, Alexey Miller, di iniziare a pompare gas negli impianti europei quando la Russia avrà completato il riempimento dei propri depositi, ovvero intorno all’8 novembre. La mossa “creerà una situazione più favorevole nel mercato energetico europeo” e “consentirà di adempiere ai nostri impegni contrattuali in modo affidabile, stabile e coerente, nonché di fornire gas ai nostri partner europei in autunno e in inverno”, ha sottolineato il presidente russo.

Nel dettaglio, Putin ha ordinato al colosso energetico statale di concentrarsi sul riempimento di depositi sotterranei in Germania e Austria a partire dall’8 novembre, data in cui dovrebbe essere completato il riempimento degli stoccaggi russi. Miller ha spiegato che il processo di rifornimento nazionale di oltre 72,6 miliardi di metri cubi di gas sarebbe stato esteso di una settimana rispetto alla data iniziale, il primo novembre, ragion per cui è prevista una stabilizzazione del mercato energetico europeo a partire dall’8 novembre.

A seguito dell’annuncio di Putin, i prezzi di gas nel mercato europeo sono diminuiti dell’8%, raggiungendo 956 dollari per 1.000 metri cubi, secondo quanto riportato, giovedì 28 ottobre. In tale quadro, è importante sottolineare che, a partire da gennaio, ma soprattutto dal mese di luglio, i prezzi di gas nel mercato europeo e asiatico hanno raggiunto i massimi storici. Il fatto che la Russia, nel 2021, si sia focalizzata sul rifornimento dei propri impianti di gas, insieme al basso tasso di stoccaggio negli impianti che Gazprom possiede nell’Ue, ha innescato una grave crisi energetica nel mercato del blocco. I 27 Paesi dell’Unione dipendono dalla Russia per oltre il 40% delle importazioni di gas russo e, in questo decennio, le riserve di gas dell’Ue hanno raggiunto il livello più basso. Sebbene Gazprom abbia rispettato i suoi obblighi rispetto ai contratti con Bruxelles, non ha messo a disposizione gas aggiuntivo sul mercato del blocco, nonostante il forte aumento della domanda.

Così come il 21 settembre, anche il 18 ottobre la società energetica russa aveva annunciato che anche per il mese di novembre non avrebbe messo a disposizione la capacità aggiuntiva del gasdotto Yamal-Europa, che corre lungo il territorio della Polonia. In tal modo, Gazprom, per il secondo mese consecutivo, si è “rifiutata” di massimizzare le proprie vendite di gas verso il mercato europeo, mettendo a disposizione 31 milioni di metri cubi di gas al giorno, valore che rappresenta un terzo della capacità totale del gasdotto in questione.

A causa di ciò, la Russia è stata accusata di aver limitato le forniture di gas verso l’Europa con lo scopo di sfruttare la situazione di crisi per ottenere la rapida approvazione dell’Ue del controverso gasdotto Nord Stream 2. Inoltre, Gazprom ha riferito che le forniture verso l’Unione si stanno avvicinando a volumi record e ha giustificato il carente approvvigionamento, che comunque è conforme ai contratti sottoscritti con il blocco, con il fatto di voler dare la precedenza al rifornimento degli impianti di stoccaggio del gas della Federazione. Tale mossa ha portato ad un incremento del 30% della fornitura di gas verso il mercato interno.

Gli analisti del Centro di ricerca Sova Capital hanno evidenziato che gli impianti europei di stoccaggio di gas, al momento, sono pieni solo per il 77%, rispetto al 95% nello stesso periodo del 2020. Anche i dati di Gazprom hanno messo in luce come le forniture di gas verso l’Europa siano diminuite nel mese di ottobre. Nel gennaio 2021, il colosso energetico russo aveva prenotato 15 milioni di metri cubi di capacità aggiuntiva attraverso l’Ucraina. Tuttavia, dal completamento del Nord Stream 2, Mosca ha iniziato ad esercitare pressioni sui regolatori europei al fine di ottenere l’approvazione del gasdotto. Intanto non si ferma la corsa dei prezzi in Italia. L’inflazione ha segnato una nuova accelerazione ad ottobre (+2,9%), in crescita per il quarto mese consecutivo, portandosi così da una variazione negativa registrata a dicembre 2020 ad una crescita di un’ampiezza che non si registrava da settembre 2012 (quando fu pari a +3,2%). I beni energetici continuano ad essere protagonisti, contribuendo per quasi due punti percentuali all’inflazione e spiegando buona parte dell’accelerazione rispetto a settembre. L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,8% per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo (ovvero al netto degli energetici e degli alimentari freschi).

I prezzi tuttavia non spaventano la Bce: la stretta è lontana. Francoforte continua a pensare che l’aumento dei prezzi sia legato soprattutto a fattori sul lato dell’offerta e ha così mantenuto quasi inalterate le misure di politica monetaria oggi attive. I tassi sono rimasti fermi a zero (-0,50% sui depositi presso la Bce), mentre gli acquisti di titoli nell’ambito del piano pandemico proseguiranno a un ritmo elevato seppur rallentato rispetto a secondo e terzo trimestre. “L’economia dell’Eurozona continua a crescere con forza”, anche se le strozzature all’offerta sui mercati globali e il rialzo dei prezzi energetici rappresentano un fattore di rallentamento: in ogni caso l’inflazione, attesa in ulteriore rialzo nei prossimi mesi, nelle attese della Bce scenderà nel corso del 2022.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com