L’Europa chiude il mese di aprile con un nuovo record di importazioni di Gnl, per la prima volta nella storia superiori a 10 milioni di tonnellate secondo le prime stime. Ma gli acquisti di gas liquefatto, sempre più preziosi per sostituire le forniture russe, rischiano nel breve termine di non poter crescere ulteriormente.
Molti rigassificatori stanno lavorando ai massimi della capacità, quelli sottoutilizzati rischiano di non poter accelerare perché scarsamente collegati alla rete dei gasdotti. Il caso più eclatante è quello della Spagna, che ha ben sei impianti in grado di accogliere metaniere ma poi non riesce, se non in minima parte, a inviare gas oltre i Pirenei.
Gazprom ha nel frattempo avvertito i paesi comunitari. Le riserve di gas nei depositi sotterranei europei si attestano a 6,9 mld di metri cubi. “Per raggiungere l’obiettivo dell’Ue di riempire gli impianti di stoccaggio al 90%, le compagnie dovranno pompare altri 56 mld di metri cubi di gas”, ha spiegato il colosso russo.