I profitti vanno via col vento. Il taglio dei sussidi pubblici manda in crisi i big dell'energia rinnovabile

Il taglio dei sussidi manda in crisi i big del rinnovabile

Da un punto di vista puramente tecnologico, l'energia eolica in Germania ha avuto un enorme successo. L'ingegneria tedesca è riuscita ad alimentare una fetta crescente dell’industria del Paese con energia pulita, lasciandosi alle spalle quella “sporca” proveniente dal suolo e quella “rischiosa” derivante da impianti nucleari esposti a catastrofi naturali o errori umani.

Quest'anno, l'energia generata in Germania da fonti rinnovabili supererà per la prima volta la quantità di elettricità proveniente da carbone e impianti nucleari, secondo l'Istituto Fraunhofer.

Al centro di questa trasformazione c'è stata una serie di sussidi per l'energia rinnovabile, che hanno dato una spinta alla tecnologia eolica e solare e hanno ridotto i costi del processo produttivo, rendendo entrambi sempre più competitivi rispetto ai combustibili fossili.

Da un punto di vista puramente finanziario, tuttavia, l'energia eolica e quella solare non sono state gratis per i consumatori. L'anno scorso hanno pagato 23 miliardi di euro per le energie rinnovabili attraverso un supplemento sulle loro bollette elettriche. A causa di tale sovrapprezzo, l'importo medio speso sull'elettricità da un singolo nucleo familiare è salito a 1.060 euro, in aumento del 50 per cento rispetto al 2007.

Per alleviare questo onere, il Governo tedesco ha gradualmente ridotto i sussidi. Tuttavia, questa mossa sta causando problemi ai produttori e ai gestori delle turbine eoliche che forniscono quell'energia. Invece di fare affidamento su sussidi garantiti dalla legge, le società devono ora competere in un sistema di aste basato principalmente sull'assegnazione di contratti al ribasso. Di conseguenza, i prezzi sono crollati. "Stiamo attraversando tempi turbolenti; ci saranno alcuni sconvolgimenti nel nostro settore " ha dichiarato Hans-Dieter Kettwig, amministratore delegato di Enercon. Infatti, "i prezzi stanno scendendo così velocemente da non consentire al progresso tecnologico di tenere il passo", ha detto Arash Roshan Zamir, analista di Warburg Research.

I bilanci dei principali fornitori di impianti eolici in Germania mostrano le conseguenze. Dall'inizio di gennaio 2016 alla fine di settembre 2017, Vestas (azienda danese) e i tre fornitori tedeschi (Siemens Gamesa, Nordex e Senvion) hanno visto dimezzare i loro profitti operativi. I guadagni del quartetto al lordo degli interessi e delle imposte nei primi nove mesi del 2017 sono stati solo di 860 milioni di euro, in calo rispetto a quasi 1,7 miliardi di euro nello stesso periodo dell'anno precedente.

E’ così che si spiega l’annuncio dato all'inizio di questo mese da Siemens Gamesa di voler tagliare 6mila dei suoi 27mila dipendenti. Anche gli investitori hanno cominciato a darsela a gambe: dall'inizio dell'anno le azioni di Vestas hanno perso un quarto del loro valore, mentre Siemens Gamesa ha bruciato circa la metà e Nordex più del 60 per cento.

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