Da un lato c’è il governo guidato da Boris Johnson che si dice a favore della limitazione delle emissioni di carbonio per quanto riguarda il riscaldamento delle abitazioni, dall’altro i numeri che raccontano un’altra storia.
Gli obiettivi governativi in riferimento all’isolamento delle case e all’incremento della produzione di energia eolica offshore sono inadeguati. E, paradossalmente, le vendite di caldaie a gas proseguono a gonfie vele (+1,8% quelle installate nel 2019 rispetto all’anno precedente), dimostrando che il Regno Unito sta andando nella direzione sbagliata.
Alle condizioni attuali, ci vorranno 700 anni prima che il Regno Unito passi al riscaldamento a basse emissioni di carbonio. E se il premier britannico ha promesso nei giorni scorsi che l’eolico offshore alimenterà e riscalderà ogni casa entro il 2030. Ma i piani di Londra sono orientati verso i livelli esistenti di utilizzo dell’elettricità, la cui domanda di elettricità è invece destinata a raddoppiare in seguito al passaggio alle auto elettriche e al fatto di smettere di riscaldare le abitazioni con combustibili fossili.